L’idea

Non posso gridare
ho le corde rovinate dal canto
e il suono esce storto e rauco
se sforzo in potenza
l’idea

Sotto sotto si muove
e vuole tempo e vuole silenzio
e vuole l’attenzione del gatto
che non senti arrivare
se non cogli l’aria del passo

arriva e inizia a fusare
Ma piano
come un respiro arrotato

bisogna afferrare il denso che vibra
coi peli del braccio
e portarla fino alla mano
Ma piano

a darle troppo permesso zampetta
avanti e indietro sul bianco
macchiando

Si deve trattarla da gatto:
sembrare svagato ma l’occhio
in punta a contare ogni balzo
fin quando

spegne i motori e tace

Vegliare di sguardi la notte
poi uscire chiudendo la porta
Ma piano

Col giorno lasciarla scoccare
senza baccano
Punterà dritta a chi sa tutto del gatto
e dell’aria nel passo

Ma piano
ché non posso gridare

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