La bellezza nella guerra
fra te e il trucco che squaglia
sulle guance affocate.
Dubito dell’aria che hai bevuta
e del sole, prigioniero
di un’istantanea,
solo i vapori nei tuoi occhi ciechi…
Potessi tu indicarmi l’ordine,
la grandezza e le armonie
degli strumenti di cui siamo corde,
o il pieno silenzio,
o le lontane e perdute trifonìe
in assenza di ogni suggestione…
La notte ci rifletta e ci rigurgiti. Per una volta.
Per rinascere e stuzzicare la nostra morte.
Per farcene beffe.
2 Comments
meraviglia!
Parole che bucano la morte
scavano trucioli di verità
e lasciano gocce d’immenso