Mi Chiedo

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Mi chiedo, quella luce scalza nel riflesso antico
povera d’ore, povera d’amore, povera di coraggio
lunga ombra sciroccata alle soglie del mio plesso

Di strade corte nei calzoni e di un bar
come unico riparo per un bacio tradito nella folla
[Urna di sentimenti pubblici e plateali]

La dolce estesa linea rossa che unisce, mi chiedo
quella bruma di pochezza rimasta in me
che arma la rincorsa d’apostrofi lenticolari a sfumare

Mi chiedo, l’errore della sintesi [o fu costrutto malsano
il nostro sole splendente?] Delle macchine
e di treni sempre in partenza, come unica direzione
la tua.

Ed ho tinto la fede del Ginepro e le sue bacche
come nettare di ricordo distante in viola
seppur l’egemonia della gramigna ed il suo verde
rampica su di un destino monocromatico

Ho oscurato con forza ed ancora
quella luce scalza nel riflesso antico
uccidendo il tuo nome
pur d’amarti una volta
solamente

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«Musica e video del Maestro Cosimo Antitomaso che ringrazio infinitamente.
(a lui tutti i diritti riservati)
»

 

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