Mi fumo via.
Esattamente cenere e corpo
Senza più volto né paradosso
Come tanfo e tabacco nero
sbuffato in rivoli d’aria
Mi smaltirò via; può darsi nel tempo.
Penoso in quel dire d’eterno
Fumoso passo breve e nicotina
Di catrame e atomi duri a digerire,
duri d’ascoltare.
Come fossero: civette ferree sopra rami
O rami stessi, senza più legno o nodi da sbrogliare,
da intimorire, da corteggiare
Mi fumo via,
sicuramente di gusto
sicuramente con gioia
Poiché del tanto, riempirò vuoto
E qualcosa forse resterà
Nel breve di un momento
Nel salto di un silenzio.