Musica senza speranza

Mi rimangono tre cortecce tra le mani,
quattro bicchieri d’acqua piovana,
nove boccate d’aria,
sei vitelli impazziti,
qualche briciola di pazienza,
un fratello,
troppi nemici sconosciuti.
Mi rimangono i muscoli
di un bambino affamato,
non ho neanche un broccolo da fargli disgustare,
mi rimane qualche concetto di matematica,
storia, geografia e letteratura,
senza sapere come distruggerli
per stare meglio in guerra.
Mi rimangono molte discussioni
per difendermi da chi mi vuole convincere
di essere il nuovo salvatore,
nessuno salva nient’altro che sé stesso
e la propria reputazione,
la propria droga e le improprie puttane.
Mi rimangono terre nere,
bottiglie sporche e verdure sottovuoto,
una mano destra che si accarezza il volto,
una mano sinistra che si finge già morta.

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