Musica

Mi sono fatto un piccolo
regno di stelle sulle dita
uno spazio tra una nuvola e un’altra
un tormento invisibile nel cuore
passo il tempo ingoiando specchi
accendendo boschi
correndo da un piano all’altro del tavolo
mangiando quel po’ di pomodori che la terra mi dà mentre
un pianeta mi passa accanto
un bambino mi ride
con un cappello di carta di giornale in testa
che ha appena costruito un sogno di parole e se le tiene in tasca
queste figurazioni d’astri contadine che crescono come le idee al mattino
mentre piove
sugli alberi delle barche ancorate
sotto il collo dei gatti in amore
tra me e l’alba e l’alba e un fiore di campo sul cuscino
sono la mia tristezza lieve
la mia scomparsa nelle andature del jazz

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