Mai ho visto un umano
con orecchie appese
come te
cucciolo di serpente
che inforchi l’aria calda
e strizzando l’alito
fuggi nel palpito.
Forse è un abbaglio
partire per il torbido
per mutare domani
in un crotalo cromato.
Eppure ti troverò ancora
in gelati pozzi d’azzurro
cobalto che inonda
il palato acuminato
di amarezza e disciplina.
Ma ora le imposte tue
si stanno chiudendo
finché non trasloca
questo eterno tramonto
da occhi unti d’incertezze.