Nel silenzio

poche cose, dicevo, vorrei regalarti, amore, poche, che non esistono da sole e se le guardi, un poco, e se le cerchi, ci trovi dentro il nome, amore, il tuo e il mio:
ti regalo il vuoto d’aria che è dentro una poesia -non la poesia, che quella è di tutti e si perde e lo sai -l’ossigeno nella bottiglia e quella nave che gira e gira e gira dentro l’occhio; la farfalla che sono quando ti entro nel piede e dico è un bell’andare da me a te nella corrente:
se solo salissi da un odore_se solo spostassi ancora di un metro la mia voce mi portassi coi denti nella pioggia -dove risiede la parola ignara e l’eco di tutti i tuoi capelli-
e quello sono io che colgo un’intenzione e nuoto come un pesce o forse come un cane
ti regalo il tempo dell’amore
che non ha voce e non è mai capace e tace e tiene addosso il corpo di una luce e sulla schiena un liquido lunare
il rumore dei miei aeroplani
che soffiano presagi e fanno tremare finestre negli occhi_le tue vetrate e- gotiche
la quiete immane dei laghi nella voce di un figlio che ti dice:
papà stasera me la leggi una poesia?
e ti regalo l’attimo prima
dove non c’è dolore
e noi non esistiamo ancora
eppure ci sentiamo
come se fossimo davvero
nel tempo
di dirci
col silenzio
che cos’è l’amore

Loading

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.