Le gambe sono miele
colano dal cucchiaio
come cellule staminali
nelle ferite,
possibile per gli aventi diritto
assumere dosi di instabilità
perché tutto è permanente nell’umido
e anche la mano di Dio è secca
nelle guance dell’odio.
In fondo
l’esserci è un debordare
come fremere nell’olio,
perché il nostro sangue combacia
e il nostro bacio
è l’ossimoro dell’amore.
In fondo
il mio cancro è il tuo viso
viene sviato dalle cortigiane
che sanno sempre medicare
ciò che sussulta,
ebbene ho deciso
ho deciso di reagire,
il tumulto delle ossa
è il respiro della rigidità
in fondo nell’ombra
si creano gli istanti
necessari a sopravvivere
quando la luce appare come un drago dalle scaglie verdi
e il viso
disegna la paura in ogni poro.
In fondo
la poesia è un braccio
appeso al tronco
se si agita nell’aria
fa un suono
e una conchiglia
ripete il canto del ventre
per questo
gli allori si tagliano
in modo che rinascano dal basso.