Noi poeti, ciechi, allibratori

Sarà un comignolo
il nostro delirio
vestito d’impazienza

c’è qualcosa che porta ad isolarci
e che Mario e Carlo e Marco
sapranno saltare
un po’ più in basso,
forse, con più destrezza
anche loro, come noi,
respireranno.
Ma non vedranno
quell’albero
dalle viscere distese
sui rami, come cervelli,
a stagionare

per avere un gusto più deciso
e zampillante
per la pupilla del cielo.

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