Di tutte le volte che
non mi hai portato al mare
me ne ricordo una
era giugno e volevo un caffè
seduta al bar con te d’intralcio
tra me e le onde
premevi gli occhi sui miei passi
tra i tavolini in simil rattan senza zucchero
e ti sentivo spazzarmi via
come il vento che prende in giro i granelli
in un gioco circolare
ho preso tre bustine
due per noi, una da rovesciare
per fare un dispetto al giorno
che avrei voluto nostro.