Notturno

notturno

 

La notte ha labbra gonfie d’anossia

e di pugni col tormento

e pelle abrasa da lenzuola-ricordo

che ogni cosa mi feriva

 

occhi spenti in un nero cercarti

e mani che non stringono più lamenti

tra le gambe che si cercano

nell’inganno illusione di sentirti

carne tra la carne

 

e un po’ di fiato tra i capelli

che strappo per ferirmi

di un dolore più sentito

che ti annulli o ti sovrasti

 

la notte toglie l’aria livida

e un umore dolce in gola

 

Questa poesia è pubblicata sotto una Licenza Creative Commons: è possibile riprodurla, distribuirla, rappresentarla o recitarla in pubblico, a condizione che non venga modificata od in alcun modo alterata, che venga sempre data l’attribuzione all’autore/autrice, e che non vi sia alcuno scopo commerciale.

Loading

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.