La notte ha labbra gonfie d’anossia
e di pugni col tormento
e pelle abrasa da lenzuola-ricordo
che ogni cosa mi feriva
occhi spenti in un nero cercarti
e mani che non stringono più lamenti
tra le gambe che si cercano
nell’inganno illusione di sentirti
carne tra la carne
e un po’ di fiato tra i capelli
che strappo per ferirmi
di un dolore più sentito
che ti annulli o ti sovrasti
la notte toglie l’aria livida
e un umore dolce in gola
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