Ombretto e cenere (di Hasan Atiya Al Nassar)

hasan

 

 

http://www.deapress.com/culture/letteratura/14774-edizioni-dea-hasan-atiya-al-nassar.html

 

(da Il labirinto)

 

 

Il filo argentato ha superato

l’età nella testa.

Ha portato città, fiumi, villaggi, acque secche.

Dormono sotto la testa.

 

E tutto è così

tra le città belle e le città distrutte

 

Ho sognato

per esser patria tua e mia,

ma tu hai trovato città senza terra,

piantagioni senza contadino.

Ma io sogno per esser terra e terreno

nei miei sogni e nei tuoi sogni.

Anni son passati nella mia testa.

Filo di argento

tu sei il mio bel campo

perché

ho chiuso gli occhi per vederti

nella malinconia lieta.

 

Ho chiuso gli occhi

per non veder contadini nudi senza terra.

Ho chiuso gli occhi

per non vedere i pescatori quando non cantano l’acqua.

Quante volte ho chiuso gli occhi

per non vedere una palma sotto la quale dormono

i pastori feriti senza stanchezza.

Io sono stanco senza stanchezza.

Io sono estraneo con le donne

che mi hanno amato.

 

Sono estraneo,

sono estraneo con me stesso.

Estraneo se sogno

estraneo se mi sveglio.

Il cielo vasto,

la terra senza confini.

Tu sei il cielo senza terra

e le tue stelle sono d’argento.

Il filo argentato cresce ancora nella mia testa,

straniero nella terra felice,

ma quante volte ho chiuso i miei occhi

per vederti vicino.

Fili di argento per i miei capelli

e nessuno mi vede.

Questo per me resta.

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