Ho giurato
aprendo la finestra stamani!
Al mondo
lascio la bocca aperta dall’arsura
Lascio
Il ferro;
l’industria meccano quantica del pollice opponibile
Il logoro frusciare delle pagine nel volto contro vento
Lascio
La tachicardica frenesia delle vene
pulsanti sale e miniere polmonari
e braccia rotte
e gambe sfitte
e arterie zeppe
lascio,
un buco sul braccio e un tappo nel culo
le persiane sprangate
nei viadotti ulcerosi
o quel guaire sommesso delle notti periferia:
dove cani e tossici sorridono alla luna
e tutto
ma proprio tutto
smette di assordare