Come è finita male
La verde sposa calpesta i suoi gigli
Mentre all’angolo siamo fermi tutti
Dietro un taglio isolato dal mondo
in quei giorni sospesi nei piedi.
lì ora: il sole ai capelli, la voliera negli occhi
[una gabbia che scuote giunchi d’ossa e ferro]
Poche ore da ospitare nelle scarpe ancora.
Un colonnato ci attende a sera
immobile come pergolo sul trionfo
di piazze – anch’esse deluse
Disorientate
dal baccano delle ciarle
E dalla perfetta illusione
di libertà
Come è finita male
Noi che abbiamo trascurato
Con lacci su braccia e gomiti
nel cuore.
Accovacciati e racchiusi
Della luce figli tenebri
Braccia paralizzate
Parola di madre mancata
nulla più