Parole nuvole

cosi son io
pianto lettere storte nei vasetti
pochi ingombri lividi che girano

basto poco al terriccio
quel poco d’universo gocciolante

un tocco capovolto di fontana mi incide il tempo sulla lingua
dove esisto
in sottane di pioggia

qualcuno nasce in tempo oppure muore
in pieno svolgimento di dolore
uno si ferma al collo una domanda
uno si aggrappa al dente
ancora uno si tiene indifferente
(non si capisce mai se vivere e morire sono solo due modi di pensare
oppure questo fare capriole è solo un modo di cadere)

ed io che cado da una lingua e da una mano
da una parola saliva di rami che mi lascia
e accendo una campagna di specchi
io che mi calmo d’acqua e sillabe la sera
e porto agli occhi i nuvoli trucchi

avvolgo e me ne godo questi sbalzi d’erba
nei fiori arabeschi puttanai
sotto alambicchi rientri di tempo
che vanno al pendolo
e si perdono

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