Della Parola?
Lucide qualsivoglia autonomie di follia, lungo rivoli d’inchiostro nero.
Pointer spada tratta e sconfitti traguardi sub coscienziali
in scodinzolii obliqui, adagiati di plausi e schiume d’elite virtuale
Ed Occhi sferici; languidi come petrolio
sulle arse frasi fatte del Circo multimediale
Nello specchio, l’egual glutammato monosodico sordo
del mio scavar bianco, infruttuoso di carta vergine esaustiva
e povere e senzienti contropartite di eremitaggi estremi
che soli e soli mio Dio! Del sangue – l’esistenza – alla sola vista altrui!
O dolore pietrificato, come ganci e carne bovina al macello
nel mercato di basso in un dominio scriteriato.
Ore ed ore di chiuse imballate partiture in do minore
senza crescita, impermeabili al riscatto armonico,
evanescenti alla cruda reale sudditanza del verbo
Triste caligine semi fluida, semi imbrigliata,
semi quantica, sotto avviluppata all’algia
dolorosa ed incancrenita d’ Ego
Inutile, inutile testimonianza
di miseria,
che scorre tra egoistici ruderi
e pindarici arrivismi.
Lontani dalla foce
– restiamo abbracciati –
al piombo fuso
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3 Comments
bravi brave, veniteci a trovare sul blog, leggeremo questo blog! e ci teniamo a dire che nel 86 noi non abbiamo preso alcuna marmellata, non che non fosse nostra, e poi s’era in olanda.
saluti
gnam marmellata 😀
By Post Author
a noi piace di limoni. e la mangiamo indossando gli zoccoli con le punte. 😉