il quattordici rosso
dietro la quinta nuvola mi imbocca
raccoglie fantasie di zaini
e una memoria di foglie e super santos leggeri
I salesiani a sinistra
l’albergo dei poveri in basso
ad alzare una storia di gambe frecce puntute tra i libri
a fare palo
scendo e misuro lo spazio
quanta piccola piazza di piccioni
per questi nuovi bambini che mi inghiottono
si dolcemente
uno mi lancia il pallone e se la ride
ch’io prendo così bene tra le mani
la sua
-e la mia saliva
di gatto
con gli occhiali