Trema la mano tesa
verso scaffali di scatole anonime
stacco schiaccio sbatto sul tavolo
frantumo certezze premendo il cucchiaio
con nervi tesi e la ruga di sempre
ripasso le dita
tra la punta di una lingua amara
e lo stringersi delle guance
ma ti perdo ai bordi
e mi lasci per l’acqua del fondo
dove sei.
Torna
schiuma d’estate.
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