Non ci fu preavviso
devastante la lama
tranciò netta
ossa ancora bianche
inconsapevoli
e non ci fu pietà
sgraziate le grida
da cane azzoppato
rimbalzarono stridendo
sul ciglio della strada
sole.
Poi…
poi nulla,
calò silenzio
e nessuno
prese coscienza di sé
nulla
divenne verità o bugia
Nulla,
divenne nulla e confusione.
Solo il dolore
arpeggiò puro e limpido
lineare e certo
uscendo dal seminato
[fu chiaro]
come una nota stonata
in un’orchestra appena imbastita
ed io,
semplicemente,
me ne innamorai