Lo zenith delle mie metafore
sta nell’esposto colore grigio
dei gomiti chinati in terra
La forma spezzata della parola
Monca, nata sorda sulle croste
di questo dolore articolato
E sillabe espulse, vomitate come lana
dalla bocca stanca del petto
Scura megera delle speranze penetrate
Di Vocali morte all’apertura:
Brillanti Alpha in attesa
d’Omega chiuse al passo
Così, Solitarie e sospese sopra un cielo
d’infinite altezze irraggiungibili
Di righe tese, vibrazioni scorticate
e pizzicori di luna afona al Karma
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