Prime stesure

“Certo che la vita è fatta di prime stesure” –
Mi ripeto mentre sfrego panni a tirar via segni di esistenze.
Ne cancello l’unto con cera d’api, inginocchiata circonflessa.
Brulichio intorno.
Poco prima smerigliavo ben altre asperità alla luce dell’astro caro ad Apollo, schivando schegge.
“Mi hai chiamato?” – “Ti ho chiamato. – Dormivi?” 
“No, sono sveglio. Da un pò”.
Attoniti si resta. Spettatori di felidi assenze.
“Quando verrai?” – “Presto. Lo sai. Ci tengo”.
Dialogo reso manifesto dopo trincerati segreti silenzi.
Fraterno amico diluisci la tua anima in pozioni.
Celebranti al tuo capezzale declamano preci come malie. 
Taciti oracoli indicano la salvezza.
Volontà si fanno dolore sulle mani segnate da stimmate. Luoghi dove riporre. Archivi accumulanti accoliti. Riprendo artigianato domestico. Pannello fissato. Chiudo le silicee ante. Spingo. [Rotola la vita].

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