quale paura o rimorso
colpa o monologo
che sollecitazione acuminata
quale piuma cerchi e trovi in altre sfere
per circuire un angolo d’ignoto
o battezzare un varo?
T’affermi seminando
voce sui campi
ma non sussurri al mio orecchio
[solo al mio]
delle tue rose blu altissime
sulle mie piccole a grappolo.
Vino e aceto sulle tue dita
miele sulla tua lingua,
io sento ogni tua stilla di sudore
colarmi dai pori alle mani,
avverto anche i tuoi brividi di freddo
e vedo l’oscuro che brami…
Scorgerò ciò che rifuggi
e la violenza che t’adoperi
per amare tutti i fiori possibili
da un capo all’altro del mondo
mio perfido amante ricoperto
d’oro e voti:
da corolla a terra
il volo d’un petalo di pesco
sarebbe il mio passaggio
nel tuo intrico selvatico
se mai ti dolessi
ill: Ikenaga Yasunari