Immagine di © Afarin Sajedi
Non potrai
d’osceno reso
resuscitarmi dentro il petto
Poiché è tangibile dissacrazione
percuotermi il sonaglio appeso al collo
Potrai, forse
dopo il botto dell’iperbole
addensarmi in resti ostili
Disperdendomi in macerie
nei profondi intrecci bui
d’un assolo verticale
[limature
bordo fiato
veemenza]
Tutto il necessario
ad innalzare
l’artefatta alterazione
che ci contiene
o poco di più