Sarà questo
defluire di moti
a bagnarci d’emotività,
avvinti e mai vinti
ad amalgamare l’algoritmo
con rapsodie di Liszt
in tempi di spari,
anche se arrivandoci
sulle corde vocali
non ci esonera dai lapsus.
Che poi a porre rimedio
alle turbolenze
è un imbuto
che ci passiamo senza sosta.
Tu sai quanto me,
il sudore giunge propizio
a circoscrivere il rogo
riportando quel po’ di mitezza
a tastarci i polsi,
gli aloni impigliati
sono capricci
da ammutolire come fossili.