Che non mi si dica mai
delle porte chiuse all’orizzonte
Della scia di lungimiranti dune sostanziali
in pratiche spastiche e ferite leggiadre
Di cuoio canceroso come pelle estesa
su questo cuore lordo. Che non un singulto
mai una sola sillaba spesa fu bene. Dio Cristo
Che non mi si dica mai
Delle frecce sparate al cielo
delle giornate spese pisciando contro vento
Di come ogni passo sia caduto vano
nella sostanziale inutilità d’ogni circostanza
Di come tardammo su grovigli e grovigli
di nodi duri, matasse arse di speranza
raggomitolate in piccoli mucchi ad oltranza
accantonati agli angoli d’una strada per la mattanza
Che non mi si dica mai! Mai!
Che lo spago non fu troppo teso, poiché
nel tonfo secco sarà la picchiata
Poiché
nello strappo netto e lo schiocco
sarà la Preghiera consolatrice
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