Sensazioni di pieno
e vuoto, fra tumultuosi
rantoli di penero
ad ondeggiare su se stesso
che poi non so mica
se sia un bene succhiare gherigli
e galleggiare su gusci
quando l’equilibrio migliore
è rotolarsi nell’afrore
come fa l’anfratto
quando illeso, miagola
e scivola
la vastità di un uomo col suo cimiero
nel cielo scuro sopra di sé
e nel cielo radioso dentro di sé.