senza titolo

uno che legge i poeti
che li dimentica sul comodino aspettando qualcosa che non viene
uno che gira le domeniche col cucchiaino e sfoglia le finestre spiando da quale verso saltare
uno che siede a metà di una parola e mette in piedi un gatto imprendibile
che tante scintille nella bocca e un filo di fumo perché ha casa dentro gli occhi
nelle mani il volo di un’ape ballerina
uno che è appena tornato da un funerale
la tristezza nel piede quando pensa
che andare sia un punto da qui a lì invece uno che canta
la domenica e tutti i santi giorni che non ha casa ma un piccolo ricovero di voci
nel cuore
uno che era bambino
e adesso vive su una ruota panoramica

Questi paesi invisibili
senza una geografia
che arrivano
come la pioggia
da sempre
e poi scompaiono
da soli nel vento

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