senza titolo n. 10

e tu camminami piano
stammi negli occhi intagliami nella parola
camminami la notte in pigiama entrami scalzo sulla lingua
raccontami la formula dei rami
tu legno tu percepibile fuoco
indossami un suono che moltiplichi e sottragga oltrepassami oggi domani
fingimi nello specchio
di te l’argento di te il fumo variabile
tu folla
tu solitudine
per tutto l’amore che non so invocare che non è mio e non è tuo
per l’orologio lontano caricato ad acqua che non ha sete di numeri
per il silenzio imminente dell’alba che inghiotte i confini e li dimentica
per il tuo treno che è anche il mio e suona nelle valigie di carta i suoi minuscoli venti
scrivimi il nome della rosa a cui sparai
e il mattino e la bocca e la foglia
che ride
e la palpebra
che apre gli occhi alle stelle

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