senza titolo n. 12

la calma imperfetta. l’ora intatta dei cardini e dei nodi. la calotta cranica.
mettetemi dei fogli in mano e lasciatemi sott’acqua.
una cosa è scrivere una cosa è coltivare alghe. io ci scrivo sopra le alghe. e poi le mangio. la scrittura fa bene. fa crescere le pupille e la lingua. fa crescere i denti e i seni.
sto’ da un’ora in piedi a tracciare centimetri di mattonelle azzurre. solo come un compasso. le biglie di vetro e il tabacco. le pareti del cuore.
i pensieri si tengono in una mano. fanno capanne e capriole e la notte non dormono.
-sopra le foglie dei platani il cielo. sotto il cielo gli aironi.
e mettetemi dei pesciolini in acqua che io possa parlargli: dei pianoforti e delle stelle gotiche; delle scatole di cartone dove si posano gli alberi e le luci della città; e dell’olio di semi e dei gatti.
io e il mio tempo. e la mia carta da forno e i miei tanti occhi. ministri d’amore.
-le caviglie nel sonno e il sonno alle mani. i giardini nel petto coi loro alberi. il muschio. le piante d’acqua. le fisarmoniche nelle orecchie. animula vagula blandula. la nostalgia.
esiste un silenzio per ogni dente. per ogni madre che perde un figlio. per ogni figlio. esiste un tempo che il tempo tace. due occhi nelle pieghe del culo. due fiori di neve. fanno coriandoli. nuvole d’oro. tentacoli e sabbie mobili. e io ci piango. che ci entro coi miei sottomarini. coi miei avvoltoi ci entro con le mie lunghe barbe. con le mie tante lingue e i miei tanti tamburi. che fanno musica le mie mani. e i miei piedi e il mio sterno e il mio stomaco. come se fosse terreno che smotta una parola a battiti e urti. che spacca e medica. che spacca e medica.
se si potesse tirare da un altrove qualunque un punto di fuga da scrivere netto. un nuovo ciclo poetico. puntarlo al cuore.

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