Solo di Notte

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Simile al satrapo notturno
governo l’ombra di confine

Poiché nella notte,
pari ad un tappeto
insolito, l’uscio strettoia
si paventa dentro un guscio

Mi dissero da fanciullo:
– non sostare mai con il saggio ubriaco –
[bastardi]
– Della casa, lascia sempre spiragli accesi –
[bastardi]

Ed ho scacciato i sogni, li ho seppelliti di luce
Distanti alle virgole del mio pensiero
Ché lontano lontano, dove non arriva il vostro
si forgiò l’acciaio denso della verità del buio

E non v’è comprensione adatta
Non v’è pratica che s’appresti
nelle solitarie litanie meridiane

Solo di notte
il succube senziente poco borghese
o l’allitterato solcare della mia metafora
sprona lo spazio esatto tra anima e corpo
Quanto una vergine dotta al male
intrinseca in un fiore da cogliere
Ancora ligia alla purezza feconda

Nessuno
Nessuno può
soggiogare il suo fango
ancor prima di soggiornarci

E’ come il gioire sopra ferite oscene

tra petali e petali e praterie in gigli
scoperti d’ogni loro delicata debolezza
Che ora, solo ora veramente
m’apparterranno completamente

 

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