IV
Sì tosto come l’ultima parola
per la ricerca dell’aria serale
racchiusa nel riso sulle lotte degli dèi;
ridente teomachia ai canti delle corvine
sopracciglia consunte in volute marmoree;
profonda l’aria, sulla tua rotula scura,
scivola alle onde delle dubbiose razionalità;
sum cogitans, per la ricerca
del manto serale che avvolge la gola
soffocata dalle effusioni cromatiche
simili ai battiti alari dell’olimpico
airone, calato dalle griglie situate a ridosso
d’occhi di statue scolpite
nei meandri labirintici del verbo
sobrio, il battello, pensa esistendo
navigandomi, fendendo l’aria
delle non finite vacuità, dei non finiti
tuoi capelli salati, scura regina
dell’aria mobile, splendore di compiute
pacatezze costruite su contrappunti nucleari