supplica del padre

concludemmo tacendo. che c’era poi da dirsi ancora molto con gli occhi molto rumore nei fili che tengono il mondo. perché le vedi e le senti quelle continue sospensioni dei corpi sul cuore e non basta alzarsi un giorno con parole nuove e tirare un sorriso da una nuvola. c’erano i tuoi boati da scrivere e c’ero io con i miei piani oracoli avanti un niente. ch’è Bellezza anche le fame pensavo. Bellezza il dramma tenuto fermo altissimo e la memoria che è un cielo di carta. Tu sospendimi pure ora. fai conta delle mie sciagure. ma inventa un amore qualunque. uno. se puoi: se puoi: ricacciami dal tuo cemento come un fiore.

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