da “Terra bruciata di mezzo (fra Vespero e Lucifero)” – Matisklo Edizioni, 2013


…si diceva la notte,
le sue intelaiature, i silenzi
seguiti allo scempio;
e tuttavia la risacca si limita
a decrescere i ricordi ritmando
i fremiti dei lombi; come quando recavi
il corbello di limoni accompagnata
al riverbero delle sparatorie,
lo stesso imprudente sculettare…
atti che si perdono
come i ricordi della casata,
una successione di secoli
fra le polveri dei volumi abbandonati
all’incagli della sonnolenza… m’ adescano
le ironie sui miei luoghi più comuni
di questo luogo che non ha magistero
su alcuna cosa, le prolusioni fatte automatiche
come il “chiù” del piccolo assiuolo
che seguiterà a evocarti oltre l’estate
modellando i toni come una distrazione
gingillata a lungo

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