Tutto questo io so
che vengo per canali di vento e per nuvole
per avermi nel grano come il sole
e in un brano di pioggia come il mare
Perché sono foglia di vetro e pietra d’avorio
rudimento e osso
e sono fuoco che infiamma il vino
bambino che sfoglia l’uva
Sono il teatro di verzura
E affino parole di segatura
per gente che piange da un occhio solo
che strappa gramigne
che salta sui fossi
e alita sugli specchi
E sono qui
Tutto questo io so
per avermi nei loro affanni
Perché ho visto di spalle un poeta
che soffiava il suo amore nel cielo
e gridava agli uccelli
– siete i primi pensieri del mondo!-
Perché allagano inganni e stagioni
e dodici sinfonie nel mio cappello
e i miei piedi sono i quattro quartetti di Eliot
e le mie mani nuvole
i miei occhi rami.