Uno dopo l’altro

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Un mattone dopo l’altro;
piano si è chiusa la fessura.

Il buio
che dimora nella cella
è volato via dal sole…

Un mattone
uno dopo l’altro
uno strillo dopo l’altro
quel ringhiare di cazzuola
levigando il bel cemento.

Bastardi. Bastardi senza amore.
Non scuotete queste braccia come drappi!
Non scorgete gli impietriti?
Coloro che più non colgono
E restano immobili
fissati ad un semplice baleno
sgranato via dalla fessura?

Un mattone
uno dopo l’altro.
Il cimelio
sullo stupido pertugio
attraverso cui spiavo
la Tua cassa
e quel poco
che è rimasto
da scontare.

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