Un pensiero egocentrico

Voglio inserirmi, anch’io,
in contesti di povertà mentale,
sbiascicare ad ogni parola,
tirare avanti discorsi fino alle 3 di notte.
Voglio inserirmi
senza pensarci, mettermi in testa
la giustizia della pena di morte,
i processi da fare ai clandestini del Congo,
la giustizia ingiusta,
il formaggio sulla pasta
e il vino annacquato.
Voglio sentirmi frastornato
fra i marciapiedi allagati da piscio di barbone,
voglio essere diffidente
verso il prossimo, passare oltre,
pensare a me stesso,
voglio dare il valore sbagliato ai soldi
non contare su nessun altro
al di fuori di me.
Voglio un pensiero egocentrico,
alzarmi in piedi e non tirare lo sciacquone
senza prima essermi inorgoglito
della mia opera d’arte
galleggiante nell’acqua.
Voglio bere vino da supermercato
e spacciarlo per oro liquido,
voglio prosciugarmi le meningi
cercando il modo di pulire
la merda del piccione dal parabrezza
senza spalmarla ovunque.
Voglio inserirmi, anch’io,
ma ne riparleremo tra un paio di anni,
quando voi che mi dite:
“diventerai adulto,
ti dimenticherai delle tue passioni,
ti dimenticherai di te stesso, sarai maturo
e capirai che è solo la gioventù
a farti sperare di non cambiare mai,
ascoltami, ci son già passato”,
mi vedrete inserito,
nascondendo dietro la schiena
il vostro coltello per la carne.

 

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