Uomo

Dategli una gioia per dio santo
nell’alto dei cieli
tu che redimi i peccati
e blà, blà, dove sei mai
se non sopra sto battuto
di orme sibilline
che scompaiono al primo starnuto,
faccio miao con la mano
ti saluto con occhi senza veli
che cento parole non basterebbero
ad evocare l’incanto di un silenzio.
Un occhio ti sorride
l’altro è un’antera
e ti impollina,
per questo poi deraglia la tua logica.

Ebbene, tutto frana
dal monte del monte del cielo
le chiavi sono là, nell’utero
e scandiscono un canto di uva
con Dioniso a divaricare pareti.

Rimestare nell’oblio
col cucchiaio dello sdegno
alleggerisce l’ala buona
l’altra è piena di pus
e scodinzola alla sua ombra.

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