E siamo già
quel niente che ci aspetta:
il vecchio amore gracchiato
dal marranzano di passaggio
– sempre lo stesso –
un’agave spaccata sul ciglio della strada
e polvere, tanta polvere nel sole crudo delle tre,
l’occhio dimesso di una donna dietro le persiane
e tutto quello che d’estate si replica:
il piede bagnato dentro il sabot,
la sete, i resti appiccicosi del gelato sulle dita,
quel film antico che ti faceva piangere
e che nessuno guarda.