#14

Non ho una fine
in questo tiepido sussurro di tramontana.

Raccoglimi
e poi dipingi
l’esultare tiepido dell’inadeguatezza.

Precludimi dal sogno smorzato
e scorgi l’embrione impoverito
in queste foci asciutte e disagiate.

Lasciami un nascondiglio, ti prego.
Un grembo vuoto in cui svernare
da quell’orrida sporgenza che pedina.

Lascia che la casa
persegua l’abitante

E che del poco di me si avanzi
il silenzio singolare
che da sempre
mi trafigge.

 

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