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manonmamamamanonmama…. il petalo paro porta la verità, porta l’accettazione, il disparo porta l’illusione di un sorriso e un battito in più, una controsistole illogica e irregolare a regalare il sorriso di un’illusione. Questo è il settimo negozio di cinesi che depredo nell’ultimo mese, compro sempre il solito mazzo di gerbere in tessuto rosa confetto, quelle con lo stelo in fil di ferro. Le compro cambiando negozio ogni volta sperando che l’impossibile accada. Sono gerbere fabbricate in Cina tutte dalla stessa azienda, dalle stesse mani incallite delle stesse schiave curve. Hanno tutte sempre ventidue petali rosa confetto. Perfette come solo le imitazioni cinesi di fiori finti italiani sanno essere. Ventidue petali e dopo undici ritornelli l’ultimo è sempre quello della verità e dell’accettazione. Non m’ama. Non si può sbagliare. È matematico. Ed è per questo che io mi ostino a trovare l’errore, il caso che contraddice confermando la regola. Compro fiori finti da 7 anni ormai, sempre gli stessi. Se prendessi margherite vere avrei il 50% di possibilità di avere la risposta che cerco, ma sarebbe illusione. Io invece cerco l’impossibile. Lei non mi ama, è innegabile, me lo ricordano le mie gerbere finte, cominciando con l’illusorio m’ama il cerchio si chiude con l’unica realtà possibile. I cinesi sono così maledettamente precisi nelle loro fabbriche improvvisate. Così come maledettamente precisa e logica è la mia storia. Te ne sei andata sette anni fa e non tornerai, a meno che per sbaglio, per puro capriccio del caos…. mamanonmamamamnonmama 22.

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