#74

So che quando fingo
e chiudo il giorno
in un bagno di sangue
rimprovero al mondo
il mio semplice esserci.

Quest’impegno assiduo
è aria che muore nel vento.
Un ventre senz’anima
che gioca da solo.
Un cane che ringhia
alle onde del mare.

Coperte le ossa
l’egemonico sopore
del sonno senza sogno
afferra la distanza
tra vero e reale.

Di notte
ogni mia sciolta politica
si evince, così, nella vacuità
di un vecchio ricordo
o nel modo strano che ho
di accartocciare il cuscino.

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