Resteremo tutti
come mele appese:
immobili
La polvere degli anni
rappresa sul torsolo del petto
in un lento predicato di pezze
scucite d’usura e violenza
Della polpa di un tempo
piangeremo un addio
spremuto dal ramo
secco, come una via
da troppo esplorata
Sono incredulo
a volte
e
Vorrei essere ottimista.
Schivare strali di sorrisi
o allungare braccia
alla ricchezza
Vorrei, pronunciarmi in merito
al merito dei meriti sull’Umanità;
Che non si scompone
Che resta glabra, liscia come olio,
pulita come piastra in porcellana
Vorrei masticare
l’orgoglio ciancicato
dimenticando in quell’altrove
lo sgomento d’ ogni giorno
affacciato su una folla
inzuppata di preghiera