Mi adombro

Mi adombro
al chiarore
e ne respingo il fato.

I filamenti che allungo
alla luce
dalla quale pendo,
mi schiacciano la bocca
sfilacciandone il respiro.

Sarò brillante,
in quest’ora satura,
quest’ora immobile,
quest’ora assoluta
che stordisce.

Potrei immergere
anche l’orizzonte
se eludessi questa casualità
che innalza.

Forse,
sarò sempre
la mano che allontana,
la mano scivolosa
all’arrivo del miraggio.

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