Alessandra Piccoli

 

Mi chiamo Alessandra, sono nata in dicembre, nel 1970. Fin da adolescente ho sempre amato leggere, soprattutto poesie, in particolare Baudelaire, Apollinaire , Prevert ( che rubavo alla mia mamma). Fu la mia insegnante di Lettere, al Liceo, ad alimentare il fuoco della parola, grazie alle sue appassionanti letture in classe, al suo amore per il verso, percepibile e profondamente viscerale. 
Ciò che io ho scritto, l’ho sempre affidato al mio “caro diario” e da lì non è mai uscito. Almeno fino a poco tempo fa, quando il muro di una mia intima e naturale timidezza sembra essersi consunto, sgretolato, e per ragioni che mi sfuggono ancora o forse perché il desiderio di condivisione è naturale quanto la timidezza, la riservatezza stessa . 
Amo anche il canto e la musica -da sempre- e devo dire che per me è non vi è alcuna sostanziale differenza fra canto, musica e verso, così come non vedo divaricazione, separatezza, fra poesia e quotidiano, fra sentire intimo ed espressione, esposizione dell’Io attraverso la parola. Il silenzio vocale di un verso credo che contenga tutta la magia delle ‘cose preziose’: si tratti di un gesto minimale, un odore che ti coglie improvviso, un volto immaginato e fantasticato o un incubo che nella “parola” prende forma, consistenza, un nome che lo renda riconoscibile, nominabile, e forse per questo persino esorcizzabile. Del resto la poesia non è mai solo letteratura. E’ Cura. Anche.

2 Comments

“…non vi è alcuna sostanziale differenza fra canto, musica e verso…”. Non solo: non vi è alcuna sostanziale differenza fra letteratura e le altri arti (figurative, video, teatrali, ecc.) e differenziazioni di genere (poesia, prosa, ecc.). Si dovrà (e si sta per) andare verso un’unica forma d’arte che le comprenderà tutte.

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