Primevo mattino azzurro di ragazza
Alessia a entrare nel giardino
con l’anima e le cellule: sfiora il
verde gemmante da rugiada bagnato
con le lune affilate delle mani.
Una margherita coglie
(m’ama non m’ama)
A perdifiato di grano il campo
a intessersi con il giorno
(campo d’amore profano)
Rugiada fresca entra il Alessia
come una benedizione e Dio
non ha la calcolatrice. Si piga lo stelo
del pino. Ombra ad accarezzare
ragazza Alessia (tanto Giovanni non mi lascia).
A poco a poco squilla il telefonino:
prima di dire pronto parla l’abete
argentato nel fluire dell’argento
del fiume della mente:
dice l’albero: attenzione!!!.