Allarga le braccia

Allarga le braccia,
ho dei bulloni in testa,
mi accetteresti lo stesso?
sono limpido
nonostante lo stagno
perseveri nella sua risalita.
Non sono cosmopolita
anzi
una parte di me appare fallita,
ho fiori impauriti
che urlano il dissapore
per il sottobosco
in cui splendono
ma zampe, bastoni e umori
abbaiano sui petali
per farli atterrire.

Allarga le braccia
non ho il passaporto per la finzione,
mi insegneresti a tingere il viso?
Forse l’aggiotaggio
col quale prelevare le tue gemme
affloscerebbe il calore che emano,
tuttavia potrei finalmente volare
celando il volto
nel profondo del cuore.

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