E’ questa libertà
che cinguetta
ad usurare
l’impermanenza di un brivido.
Ho pur sempre un pugno nello stomaco
a ricordarmi la presenza
di un corpo appeso a Dio
che si addensa nella mano
slegando falangi
in assetto di guerra.
Possiate almeno toccarla
questa disciplina
che friziona col mondo.
Possiate
raggiungere l’alveo della sera
per cucirmi le palpebre,
non sia mai che schiudano
in un lembo d’Amazzonia.