Ancora

La notte
dell’insormontabile
è venuta alla fonte
alle quattro
quando ero una vitella da latte
e tutto lasciava segni viola
sulle mie carni bianche
riverse,
s’è seduta sul mio petto
ha inoculato
pandemonio e rimpianto
ha rimpicciolito me
ingigantito
gli aguzzini di latta appostati
nelle ghiandole ai lati del collo
e ne ha fatto legioni
invincibili.
Poi ha voltato la schiena nera
di cetaceo e si è inabissata
lasciando a svanire
il suo odore nell’alba
dove ci piace ancora pensare
che abbia dimora
la verità.

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