Arcobaleni bianchi

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Cos’è il passato, in fondo?

 

Solo un enigma basculante

a disposizione dei perdenti di passaggio.

 

Non è più tempo di parallelismi anemici

da sfogliare con una sola mano, quella reietta.

 

Ho stilato liste di tutte le astenie possibili

ma è troppo tardi per gestirmi nell’attrito delle spore:

 

per corroborarmi, ormai

ho solo la mia nuda, furiosa indecisione.

 

E in sottofondo,

la percussione delle mie latenze

sull’ipossia delle foglie stese ad appassire.

 

Eppure, non tutto è perduto:

resta mia

la solitudine dei chiodi.

 

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